Carissime sorelle,
per non lasciar passare troppo tempo dalla celebrazione del Capitolo, lasciandovi all’oscuro di un’esperienza ricca e presenziata dallo Spirito, ho pensato di inviarvi alcune più importanti comunicazioni.
Come è noto, il Capitolo Generale si è concluso il giorno 17 ottobre con la partecipazione di tutte le Capitolari all’Angelus del Papa in Piazza San Pietro alla fine del quale il Santo Padre ha salutato espressamente le Suore Medee. E’ stato commovente sentire risuonare in quella piazza gremita, illuminata e riscaldata da una giornata di sole particolare l’espressione: saluto le Suore Medee riunite in Capitolo!.
Dopodiché siamo state ricevute dal Segretario di Stato il cardinale Pietro Parolin che ci ha fatto visitare le magnifiche sale della Segreteria, compreso la sala dei contratti dove si firmano le convenzioni della Chiesa con gli Stati e dove sono stati firmati i patti Lateranensi con l’Italia nel 1929. Il cardinale ci ha dato il saluto del Papa, facendoci dono, a nome dello stesso Pontefice, della sua corona.
Il giorno 18 ottobre la casa si è svuotata, è rimasta Sr Nives Ferrari che è partita per il Congo il giorno 30 ottobre[1]. E’ stato veramente un corri corri questo Capitolo, ma riconosciamo anche la grazia di averlo potuto celebrare di presenza pur in mezzo a tante difficoltà dovute ai problemi di spostamento, soprattutto dal Brasile, per la pandemia. Di questa grazia, vogliamo essere grate al Signore che sa sempre raccogliere le fila di trame sparpagliate. Preghiamolo che continui Lui, certamente con noi, a compiere l’opera d’arte che è nel suo progetto con i preziosi fili del carisma che ciascuna di noi possiede nel suo contenitore di vita.
Avete saputo delle elezioni:
- Sr. M. Nives Zacchello Superiora Generale,
- Sr. Teresa Torresan prima Consigliera e Vicaria Generale,
- Sr Ana Luisa Cruz Ruiz seconda Consigliera,
- Sr. Janete Oss Emer terza Consigliera
- Sr Anna Lucia Ragione quarta Consigliera e Segretaria Generale.
Il capitolo ha decretato, in continuità con il Decreto 2 del Capitolo 2014, di cercare la migliore soluzione per il governo delle singole Delegazioni e definire le modalità. Nel tempo del Capitolo, non in una sessione capitolare, si è riunito il Consiglio per definire il Governo di delegazione del Brasile, tenendo conto che l’anno sociale per il Brasile Bolivia inizia con il nuovo anno. Per questo triennio che ci prepariamo a vivere si è ritenuto migliore per questa delegazione attenersi al dettato delle Costituzioni (vedi Cost. 145-148; N.A. 177-186). Si è quindi proceduto a nominare il Governo della delegazione Brasile Bolivia che risulta così composto:
- Ir. Darlì Oss Emer, Delegata
- Ir Paulina De Oliveira, Prima Consigliera
- Ir. Mara Marcon, seconda Consigliera
- Ir. Irema Bogo, terza Consigliera
- Ir. Daniela Felippe, quarta Consigliera.
Per l’Italia, dato il numero ridotto di membri e l’età avanzata di questi, sarà il Governo Generale ad occuparsene o in modo diretto o attraverso un membro del Consiglio con una delega ad hoc.
L’anno sociale in Italia è iniziato e non vi è stato il tempo utile per organizzare le Comunità e nominare le Superiore per i prossimi tre anni. Abbiamo programmato il Consiglio Generale di presenza per la metà di dicembre prossimo. In quella seduta si provvederà alla nomina delle Superiore di entrambe le Delegazioni e si definiranno le Comunità dell’ICA e del BB secondo le indicazioni del Governo di delegazione di costì.
In Capitolo si è dibattuto sul tema Carisma come sfida profetica e sulla partecipazione dei laici ad esso. Quanto prima sarà inviato il libretto di sintesi degli atti, ma intanto la sintesi spirituale di quanto si è vissuto può essere inviata. Questa si trova nel breve discorso di conclusione fatto dalla Superiora Generale Sr. M. Nives Zacchello. Ecco ciò che dice:
Vogliamo, come Capitolari qui riunite, guardarci negli occhi e dire a ciascuna grazie del dono che tu sei per me e tornare nella propria Comunità, rivolgendo a ciascuna la stessa espressione per continuare insieme il cammino di vita in quella dimensione profetica alla luce della quale il nostro percorso capitolare ha tentato di snodarsi.
L’aspetto profetico preponderante che è emerso e che ci ha toccato sul quale, credo, che tutte concordiamo stia sulla affermazione di Comunità –sacramento-. Nella profondità del Sacramento come segno efficace della Grazia, noi vogliamo intenderlo e viverlo.
E’ il cammino che ci spetta in questo prossimo sessennio in cui ogni Comunità vive se stessa, rispecchiandosi in quel mistero della Trinità che, mediato da ogni nostra piccola Comunità, vuole camminare tra gli uomini e le donne di questo nostro tempo.
E’ questa la vera, grande sfida profetica che ci porteremo in cuore, tornando ciascuna alla propria casa. Non dimenticheremo le cinque virtù umane che nei nostri giri di interventi sono emerse e ci hanno scosso:
- umiltà;
- discrezione;
- prudenza;
- responsabilità;
- coerenza.
Sia questo il nostro sale capace di dare sapore a tutte le nostre azioni. In questo spirito i laici possono essere accolti nelle nostre Comunità, confermate dall’icona di accoglienza che Abramo, l’amico di Dio, nostro padre nella fede ci ha consegnato.
La sua casa, tenda aperta ha ospitato la Trinità stessa (Gn 18, 1-15). Offriamo questo segno della Trinità in una nella diversità e nessuno, dopo essere stato accolto, si parta dalle nostre case senza aver lasciato una promessa di vita. Come i tre personaggi accolti da Abramo, da lui generosamente trattati non se ne sono andati senza aver lasciato la promessa che è divenuta realtà in Sara che, anche se fuori età, concepisce un figlio.
E’ stata significativa la discussione finale in relazione alla povertà di membri: non è possibile formare i quadri di governo che le nostre Costituzioni prevedono: mancano i membri! Mi ha colpito uno studio di David Maria Carr su come, proprio dalle situazioni più traumatiche si fa strada la santa resilienza. Dalla fine di qualcosa, dal seno di quella realtà che sembra morire sboccia il nuovo.
Il Carr osserva come, sia il giudaismo sia il cristianesimo presentano concezioni della vita devota che fanno risaltare la Comunità religiosa sia che si tratti del popolo d’Israele sia che si tratti della Chiesa. Inoltre, sempre Carr afferma, le scritture ebraiche e quelle cristiane delineano queste Comunità in modi tali che hanno consentito loro di resistere alla catastrofe invece che esserne distrutte.
Per concludere riporto un testo del profeta Neemia consegnatoci nella liturgia del 30 settembre di quest’anno e che mi ha fortemente toccato:
“Tutto il popolo si radunò come un solo uomo sulla piazza davanti alla porta delle acque” (Neemia 8, 1).
In una nella sala della Comunità, davanti la porta delle acque, le acque del nostro battesimo, rinnovato nel sacramento della riconciliazione, possiamo ritrovare la nostra santa resilienza come Comunità, sacramento di salvezza.
Ed ora posso aggiungere una notizia che accogliamo alla luce di quel trauma in cui si trova oggi la nostra Congregazione: dopo tutto l’amore donato alle due novizie per offrire loro la possibilità di un cammino formativo all’altezza dei tempi, secondo il nostro stile, e dopo aver accolto con comprensione e delicatezza da parte nostra la loro decisione di non continuare nel percorso intrapreso e volersene ritornare al loro paese, nella loro famiglia, già emessi i biglietti aerei per il ritorno, sono sparite, inviando un messaggio di non cercarle perché si trovavano in francia. Questo è quanto.
Non ci sono commmenti! E chiedo espressamente di non farne né a favore né contro nessuno. Conserviamo tutto nel nostro cuore, mettendolo in quello di Gesù Maria. Loro conoscono tutto e noi, in questo modo, nella preghiera e nella riflessione, con qualche considerazione discreta dettata sempre dall’amore, potremo avvicinarci alla conoscenza che ne hanno Gesù Maria. Proviamo a fare questo esercizio, ne avremo grande vantaggio umano e spirituale.
E così anche Sr Margherita ci ha lasciate per entrare nell’eternità associata alla Comunità delle Medee del cielo.
Come d’abitudine 27-29 dicembre faremo il nostro incontro il cui programma è dettato dall’evento capitolare or ora concluso. Naturalmente si terrà a Roma. Comunque i dettagli, a suo tempo, saranno comunicati.
Augurando a tutte e a ciascuna un buon cammino verso una comunione sempre più vera e profonda,
vi saluto di cuore, vostra in Gesù Maria
Madre M. Nives Zacchello
Superiora Generale
[1] In realtà Sr Nives Ferrari è ancora qui perché non è potuta partire a causa del tipo di tampone che aveva fatto e che non era quello richiesto.